domenica 20 settembre 2009

Respirare

Per me, insignificante puntino nel nulla (eppure essenziale al mondo come ciascuno di noi) scrivere è quasi come respirare. Ho iniziato a scrivere un diaro alle medie, poi mia madre l'ha visto e l'ha letto e così ho smesso. Per riprendere nel 1975, quando (avevo 19 anni) la mia cara zia Maria mi regalò un diario verde (con lucchetto). E così cominciai. Le prime parole: '24-XI-1975: Sono le 9 passate da poco, e tra non molto andrò al Pronto Soccorso perché ho un ginocchio (quello destro) che mi fa molto male. Sono nero!
Da allora non ho più smesso. Su questo tipo di pagine annoto soprattutto considerazioni più che cronache di fatti. E' un diario di riflessioni. A volte non scrivo per giorni e mesi, soprattutto se la vita procede piatta, monotona, ripetitiva, insapore. Qui scrivo quando le cose vanno molto bene e, soprattutto, quando vanno male. E' una scrittura anche curativa. Naturalmente è un diario al quale ha accesso solo mia moglie. E che -come per tutti i Grandi- sarà poi pubblicato postumo: naturalmente il più tardi possibile!!!!!

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