Interessante dibattito sul Corriere della Sera, innescato da un articolo di Paolo Conti, 58 anni, che dice: "Intorno ai 60 anni innamorarsi rischia il ridicolo." Ma il dibattito è più ampio: come vivere i cambiamenti che si verificano a quell'età? Fingere che non passa il tempo e rinverdire una giovinezza perenne (ciò che invita a fare la mentalità corrente) oppure adeguarsi all'età, accettarla? Pare che molti abbiano risposto a Conti, e i più sostengono la tesi dell'eterna giovinezza. Un 58enne, oggi, è come un trentenne di 50 anni fa, sostiene un personaggio noto.
Per me innamorarsi è una disposizione del cuore. Più si vive scacciando il narcisismo, più si prepara il terreno per l'innamoramento. Quindi, teoricamente, se la vita è una vittoria contro il narcisismo e un'apertura agli altri, i sessantenni sarebbero bendisposti ad innamorarsi. Ma io credo che ogni età vada vissuta per quello che è, accettandone gli aspetti negativi, valorizzando quelli positivi. Inutile imbellettarsi e nascondere, c'è un tempo per avere trent'anni, e un altro per averne sessanta.
in foto: Richard Gere, sessant'anni ben portati
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