venerdì 24 agosto 2012

La paura del futuro

Ieri sera ho visto un interessante programma, che ha ripercorso il dramma (a lieto fine) del calciatore Gianluca Pessotto. Nell'estate del 2006 si buttò dal balcone della sede della Juve a Torino, con un rosario in mano. Tornò in vita per un miracolo. Ascoltando la sua testimonianza, alcune affermazioni mi hanno fatto riflettere: la sua introversione, il suo continuo interesse per gli altri ("e così quando ho avuto bisogno io non sono stato capace di aiutarmi") e soprattutto l'ammissione della paura verso il futuro ("il futuro mi terrorizzava"). La paura del futuro. E' tremenda. E allora dico questo: chi non è in grado, per varie ragioni, di vivere con positività il futuro, chi è spaventato e non si sente in grado di arrivare nemmeno a sera, allora è molto meglio che si dimentichi del futuro, che non ci pensi e che viva ora dopo ora, un passo alla volta. Il futuro di chi ha speranza e mete da raggiungere è un orizzonte benevolo e ricco, ma il futuro può diventare davvero un ostacolo insormontabile.

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