giovedì 15 luglio 2010

Pessimista?


Scopro con piacere di avere più di un lettore che quotidianamente ha la pazienza di leggere queste poche note. Uno dei mie lettori mi ha fatto notare che tendo con troppa facilità al pessimismo. Quando ero un bambino, un ragazzo ero solito chiudermi nel vittimismo, porta verso il pessimismo. Ma oggi sono cambiato, mi considero ottimista e positivo. Però parlo spesso della morte, e questo forse confonde le idee. Ma parlare della morte non è certo essere pessimisti, ma realisti. Non c'è nulla di più reale, certo, tangibile quanto la morte. Rifletterci sopra non solo non è segno di tristezza, angoscia e assenza di slancio vitale, anzi: nulla invoglia maggiormente alla vita, quanto il pensiero della morte.

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