domenica 12 febbraio 2012

L'uomo del ghiaccio



L’UOMO DEL GHIACCIO

E’ tempo di laghi gelati. E’ arrivato il tempo di Enrico Piazza. Chi è? Stiamo parlando di un varesino doc, docente di educazione fisica, fra i massimi esperti di laghi ghiacciati prealpini. Non li ha certo studiati a tavolino, li ha saggiati con i suoi pattini d’argento, li ha incisi con la sua passione sportiva, che tocca vette elevate per gli sport del freddo, pattinaggio libero sui laghi compreso. In genere parte dal Pralugano, pozza d’acqua confinante con il lago di Ganna: questa palude si ghiaccia sempre. Poi passa al lago di Ghirla, quindi a quello di Comabbio, quindi –in un crescendo di orizzonti aperti- al gran lago di Varese. Che non ghiaccia tutti gli anni, ma che quando mette la scorza dura (come in questo 2012) è uno spettacolo. “Bisogna venire proprio qui, davanti a Cazzago Brabbia” dice Enrico Piazza, che abbiamo raggiunto senza pattini, scivolando timorosi sull’acqua diventata rigida. “Lo vedi? Uno specchio, una meraviglia, nessun punto del lago di Varese è così bello.” E via, scivola Enrico sui pattini, bastone da hockey in mano, disco che fa zigzagare qua e là. Ogni tanto una foto con l’autoscatto. Parte a saetta verso altre sponde, lui sa dove sono le buche e dove il ghiaccio potrebbe non reggere la sua velocità. Sa, rischia quel minimo necessario per godersi la gioia di un libero sfogo gelato. Senza un tocco di rischio la vita non scivolerebbe mai: lì, bloccata. Non è certo la filosofia di Piazza (quella dell’immobilismo) sicché di questi tempi, se passate per i laghi che ho descritto, nel pomeriggio, lo troverete senz’altro. Sino al tramonto, quando il rosso tingerà le acque immobili e la sua sagoma nera ancora cercherà la traiettoria giusta.

La Provincia di Varese domenica 12 febbraio 2012


in foto: Enrico Piazza sul lago di Ghirla

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