mercoledì 2 novembre 2011

Il giorno dei morti

Ricordo soprattutto il camposanto di Giubiano, andavamo a trovare i nonni materni e mi facevano sempre vedere la tomba di un bimbo, aveva alcuni piccoli giochi sopra il marmo. Ricordo anche il cimitero di S.Ambrogio, dove stavano in pace i nonni paterni. Credo di aver pensato alla morte spesso, anche da piccolo, ma questo pensiero impossibile da reggere, per noi viventi, è entrato come una lama soprattutto dopo la morte prematura di mia madre. Dal 19 agosto del 1984 la morte è diventata pensiero vivo, ricorrente, tremendo. Lo testimonia tutto quello che ho scritto da allora in avanti: diari, poesie, narrativa. E anche molti post di questo blog. Vivere è imparare a digerire, giorno dopo giorno, ora dopo ora, il boccone indigesto della morte.

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