domenica 16 ottobre 2011

Un'amicizia

L’amicizia di Angelo e Mario

Il giorno di Natale del 1941, a Jwanoskij, villaggio russo, morì da eroe il bersagliere Angelo Vidoletti, varesino ventenne. L’Istituto Comprensivo di via Manin, che porta il suo nome, a settant’anni di distanza non ha dimenticato quel giovane e intende rinnovarne la memoria con una serie di iniziative. La prima è in programma venerdì 21 ottobre, quando la tradizionale corsa campestre d’autunno avrà una connotazione particolare. Ai vincitori di terza media verrà consegnata una coppa, a memoria di Mario Croci, amico di Angelo Vidoletti, con lui sul fronte russo. E mentre ad Angelo è dedicata la scuola, a Mario (che tornò a casa da grande invalido e pluridecorato) è stata intestata la palestra. Grazie alla sensibilità e alle abilità narrative del figlio Fiorenzo, nel 1999 vennero date alle stampe le memorie di Mario Croci, un uomo sempre ‘in prima linea’ (questo il titolo del libro), prima, durante e dopo la guerra. Un grandissimo sportivo; non a caso è arrivata la scelta di premiare i vincitori della corsa campestre della Vidoletti. E sarà questo il primo momento, seguito sabato 17 dicembre dalla commemorazione ufficiale, dedicata ad Angelo. Il presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, Dino Soldavini, in collaborazione col dirigente scolastico Antonio Antonellis, sta preparando l’evento, al quale verrà data la dovuta rilevanza a tempo debito. Così Mario ricorda l’amico Angelo, nelle sue memorie: “…Angelo, quel giovane con il viso da James Stewart, venne trucidato da un commissario russo, proprio come in un film, ma quella non era finzione, era realtà, e con una pallottola alla nuca l’attore non dice nemmeno le ultime parole per far piangere la platea…” Sette decenni dopo ha ancora senso parlare ai giovani di quel sacrificio? Alla Vidoletti non hanno dubbi: certamente sì.

La Provincia di Varese domenica 16 ottobre 2011

Nessun commento: