sabato 30 aprile 2011

Il mio Karol

Domani Giovanni Paolo II sarà beato, ed è tutta una corsa a descrivere il proprio Karol personale, cioè gli aneddoti che molti hanno, riferiti a lui. Faccio anch'io la mia parte. Ho incontrato per la prima volta Karol Wojtyla, allora vescovo di Cracovia, nei primi mesi del 1978, nella piccola chiesa dell'Università Cattolica di Milano. Era stato chiamato ad un convegno e ad una celebrazione eucaristica. Mi pare di ricordare che sono rimasto sino al termine della Messa. Quando è stato nominato Papa, il 16 ottobre di quello stesso anno, ero a militare a Merano. Poi l'ho visto ancora da vicino alla fine di aprile del 1980, quando noi della Comunità Shalom siamo andati a Roma, per il nostro decennio. Se guardate a destra della foto, proprio sul bordo, si vede soprattutto il mio naso invadente. Poi basta sino al 2 novembre del 1984, quando Karol Wojtyla ha camminato lungo la rizzàda del nostro Sacro Monte. L'ho anche fotografato. Mi ha sorpreso il suo passo lungo, atletico, senza fiatone. E poi ho letto molti suoi libri, a partire da quell' AMORE E RESPONSABILITA', un volume dalla copertina nera, assai difficile, che ci era stato consigliato come lettura in preparazione al matrimonio. Per fortuna Carla mi ha dato una mano ad interpretare i pensieri filosofici e teologici di quel Papa polacco, che mi è stato subito simpatico perché grande sportivo.

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