lunedì 1 agosto 2011

La falce del Mazzucchelli

LA FALCE DEL MAZZUCCHELLI

Come d’abitudine, mi stavo incamminando giorni fa lungo la rizzàda che conduce alla Madonna del Monte. Un ronzio lontano mi ha incuriosito. Dalle parti della Terza Cappella una persona stava tagliando l’erba a bordo strada, munita della moderna falce a motore, due fili resistenti che girano a velocità sostenuta e mozzano il capo agli eccessi di verdura selvatica. Leggermente infastidito dal rumore e dall’odore degli scarti della benzina, ho proseguito nell’ascesa. Passato il Secondo arco il ronzio è ripreso, ora più sostenuto: uno sciame d’api giganti e ciarliere aveva preso d’assalto la via sacra. Fatta la svolta a destra, lungo il rettilineo che accoglie le Cappelle dalla settima alla decima, almeno una decina di persone stavano ripulendo la rizzàda, tutte fornite della rumorosa falce a motore. A parte uno. Mi sono avvicinato e ho riconosciuto il mio amico Mazzucchelli: una sessantina d’anni e anche più. Ex calciatore, l’avevo conosciuto perché allenava i ragazzini all’oratorio ‘Molina’ di Biumo Inferiore, il mio oratorio. L’avevo poi incontrato nello staff del Varese calcio ed ora eccolo lì, a raccogliere erba, sudato e abbronzato. Così ho saputo: si tratta di volontari che spendono una porzione di tempo pensionistico per fare un servizio utile alla collettività, mondare il selciato antico dalle erbacce. “Guarda, Zanzi” mi ha detto il Mazzucchelli, “a mezzogiorno siamo in cima, è dalle sette e mezza che siamo qui.” Ho fatto i complimenti a lui, un grazie da distribuire anche agli altri giardinieri senza diploma. Sì, questo è il modo di gestire il tempo della pensione. Guardando l’operoso Mazzucchelli e i suoi soci ho raffrontato l’immagine con quella di chi, magari poco più che sessantenne, gironzola trascinato da un cagnolino, osserva i lavori ai cantieri, bivacca passando ad un bar all’altro, da una panchina dei pubblici giardini ad un’altra. Viva Mazzucchelli e i suoi amici!

La Provincia di Varese domenica 31 luglio 2011

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