lunedì 1 agosto 2011

La dolce vita in Villa Mylius

La dolce vita in Villa Mylius

C’è voluta la Martinella del Broletto 2011 a farmi scoprire il parco e la Villa Mylius. L’occasione fa l’uomo ladro, in questo caso il varesino attento ai beni della sua città. Eppure il parco (otto ettari ai piedi del colle dei Miogni) e la Villa neoclassica (sessantadue stanze) sono state donate alla Città Giardino dai fratelli Achille e Roberto Babini Cattaneo nel 2007, ma per quattro anni sono passato da via Fiume senza varcare quel cancello. Chissà perché. Forse perché abito a un passo da Villa Toeplitz, e sono abituato ad avere un lussuoso, pubblico giardino fuori di casa. Invece mercoledì 20 luglio, prima di recarmi in Salone Estense per assistere alla consegna della Martinella ai benemeriti fratelli, ho fatto un giro nel parco pubblico. Ero curioso di scoprire questa eredità, che arricchisce Varese d’un nuovo tesoro. Passeggiando per i viali in salita verso la villa, osservando i varesini alla ricerca dell’ombra, qualche sportivo intento alla corsa o al gioco del tennis, non ho pensato al futuro di questo eden in centro città; aiutato dalla cronistoria redatta su un cartello all’ingresso, ho immaginato questa porzione di Varese quando, nel Settecento, era il Collegio dei Padri gesuiti, poi la Villa con filanda dei Torelli, quindi l’abitazione dell’industriale tessile Giorgio Mylius, infine la prestigiosa residenza di Achille Cattaneo, con la triste parentesi della ‘confisca’ tedesca, durante la Seconda Guerra Mondiale. Pensando al cavalier Cattaneo m’è tornato alla mente il bel libro dell’amico Max Lodi (La sciarpa verde). Il giornalista, rievocando la vita del padre Mario, mi ha permesso di entrare in quella Villa negli anni Cinquanta e Sessanta, dove incontro attori, cantanti, uomini di cultura. Io ero appena nato, in Villa Mylius la ‘dolce vita’ era all’apice. Abitavo allora in via Ugo Foscolo: non ero poi così lontano.

La Provincia di Varese domenica 24 luglio 2011

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