lunedì 9 luglio 2012

Pinin, il Ligabue di Sant'Ambrogio

Sono impegnato in questi tempi nella sistemazione di solai e cantine, un'operazione che non amo affatto. Anzi, che odio. Ma che era necessaria. Due i sentimenti: un senso di nausea per la quantità enorme di materiale inutile che si conserva e che non si userà mai, e insieme la carezza dei ricordi. E così è stato per i famosi funghi lignei di mio zio Pino detto Pinin, il Ligabue (Antonio, pittore naif) di Sant'Ambrogio. E' incredibile come un oggetto sappia ricondurti ad una persona. Mio zio, fratello di mio padre, grande fungiàtt, uomo dei boschi, naif al centopercento, prendeva sciùcc (pezzi di legno) e poi li modellava, ricavandone soprattutto funghi, del tutto simili agli originali (vedi foto). E per un attimo il Pinìn è tornato, che è poi ciò che tutti sperano: non essere dimenticati.

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