domenica 22 aprile 2012

Sorpresa di primavera

FRASI STUPEFACENTI Ogni anno è sempre la medesima sorpresa primaverile. No, non faccio riferimento alle bizzarrie d’aprile, alle nuvole base che scivolano nella fenditura che separa i due seni irregolari del Sacro Monte e del Campo dei Fiori. No, non sono sorpreso perché in marzo arriva l’estate e in aprile torna l’inverno; non mi preoccupa il grigiotopo e l’umido e il freddo e quella pioggia che martella gli ombrelli e ti picchia in testa come una mitragliata sputata da un cielo vigliacco. No, ciò che mi sorprende, tutti gli anni, è la sorpresa dei varesini, soprattutto di quelli della mia età e anche più anziani. Come se l’esperienza dei monsoni prealpini non avesse insegnato nulla, ecco le stupefacenti frasi: “Ma che tempo! Ma avevo già fatto il cambio di stagione! Ma che acqua!| Ma che gelo!” Frasi che mi raccontano della monotonia della vita (la primavera, da noi, è così) e della nostra incapacità di rinnovare il linguaggio, le attenzioni, di cambiare discorsi, di pensare ad altro. Di questi tempi inzuppati di pioggia alle fermate del bus, dal panettiere, nei grandi magazzini, al mercato e dal parrucchiere non si parla d’altro: del meteo incredibilmente irregolare, calato dall’alto in questa inusitata primavera varesina. Che lo affermi un giovane lo posso accettare, ma che lo ripeta un cinquantenne e passa no. La verità –e lo dico anche per me- è che non sappiamo cosa dire, e allora le frasi fatte e le osservazioni meteo sono la nostra salvezza. E così ci sfoghiamo anche un po’, perché vorremmo avere sempre il sole (salvo poi gridare alla siccità). Ma la natura, proprio in primavera, sa sorprenderci: molti giorni di pioggia e poi il vento, il cielo terso, il caldo rassicurante e tutto si dimentica. Sorprendiamo la natura, noi, una volta tanto.

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