mercoledì 12 ottobre 2011

Non fare domani

Ci sono stati anni nei quali sono stato proprio un bravo ragazzo, un 'ometto' come mi chiamavano allora: gli anni delle elementari e parzialmente delle medie. Volevo essere bravo, in tutto. Ricordo che allora fra i miei imperativi vi era il seguente: non fare domani ciò che potresti fare oggi. Poi le cose sono un po' cambiate. Anzitutto ho cominciato a contestare il fatto che sia giusto e 'salutare' essere un 'ometto', cioè un piccolo uomo quando bisognerebbe essere solo un bambino, col rischio di avere rimpianti fanciulleschi quando si è uomini davvero. Ma a parte ciò, non sempre (quasi mai) rispetto l'antico proposito, e faccio sempre prima ciò che più mi garba, lasciando spesso all'ultimo le cose più sgradite. Per questo continuo a guardare la busta con le domande del censimento, che spetta a me completare, la saluto e faccio altro.

in foto: erano le mie figlie delle brave donnine? Mah, non saprei.

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