mercoledì 31 agosto 2011

Speriamo

Oggi Stefano (che tanto amava il basket), 32 anni, un virus letale, era in vacanza; qualche giorno fa Immacolata, 21 anni, incidente in auto dietro casa mia. Lo scrivevo oggi, prefazione al mio racconto del mercoledì: è facile parlare della morte, ce l'abbiamo al nostro fianco. E dobbiamo finirla di pensare che capita sempre agli altri. Oggi non mi domando più 'perché?' come fa disperatamente Rachele. Oggi dico: 'Speriamo'. A quel perché non c'è risposta. Speriamo che ci sia davvero un Dio e un paradiso per Stefano e Immacolata. Speriamo che quei genitori distrutti possano continuare a vivere. Speriamo che i fidanzati, gli amici più cari trovino la forza di andare avanti. Da ogni morte, ma soprattutto da queste scandalose morti giovani, dobbiamo imparare un appassionato amore per la vita. Dura così poco: sfruttiamola al massimo. E' un modo puerile ma bello per dare un senso umanissimo alla morte dei nostri amici.

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