domenica 28 marzo 2010

Alla finestra

Amo stare alla finestra e osservare il mondo. In un duplice modo. Da un lato osservo la vita per descriverla, più che per viverla. Sono un cronista nato, frequento molti ambienti ma in realtà non mi ci butto in nessuno. E anche nei rapporti umani sto alla finestra. Preferisco il rapporto protetto, che eviti l'ansia da prestazione e il confronto diretto. Non a caso sono uno che scrive lettere, che predilige le mail, facebook e tutte quelle forme di socialità che non sporcano le mani ed evitano il vis a vis, il dialogo degli occhi. Un modo 'comodo' per non sentirsi solo, per avere un pubblico, per ipotizzare di vivere. E, osservando il successo di facebook, ho l'impressione di non essere solo a smazzarmi questa visione del mondo e delle cose.

2 commenti:

daniela ha detto...

Peccato, dialogare con gli occhi permette di vivere senza ipotizzare.
Anche se non è comodo nè facile!
daniela

carlo ha detto...

cara daniela, certo, concordo con te, ma questo è concesso a pochi, privilegiati rapporti, e ad uno in particolare...per il resto il dialogo mediato (pur con tutti i suoi limiti) rende possibile un incontro anche quotidiano, che altrimenti non sarebbe possibile