lunedì 15 giugno 2009

Philippe

Ecco Philippe Daverio, volto noto, personaggio dall'eloquio fluente, dalla cultura 'imbarazzante', dalla parlantina sciolta. E' venuto a benedire la mostra di Vittore Frattini. Ha parlato a lungo. Mi inchino alla sua cultura. Alla sua dialettica. Ascoltandolo, però, ho fatto questa considerazione. Dunque: il 70-80% di chi lo ascolta non è in grado di correggerlo, perché non colto come lui. Del restante 20-30%, forse i più sarebbero in grado di capire quando dice inesattezze, ma o sono presi da timore reverenziale ('mah, forse ha ragione lui e sbaglio io') oppure certo non farebbero caciara, interrompendo il monologo. Al che, i tipi alla Daverio (che so, Sgarbi, Mauro Della Porta Raffo per stare a Varese...) l'hanno sempre vinta. Loro vanno veloci, sommano concetti e aneddoti, e tutti stanno zitti. Già...veloci...non posso non pensare allora alle mie interrogazioni: andavo a macchinetta, per non subire gli sgambetti delle amnesie ma anche nella speranza che la mia velocità traesse in inganno i prof, non così attenti a cogliere subito gli errori.

Nessun commento: