Stamani ho visto l'annuale poster, che mette in foto i nuovi preti diocesani. E ogni anno è per me una prova di fede. Solo 21 in tutta la Diocesi di Milano che, se non erro, è la più grande del mondo. Sempre meno. Ricordo negli anni Sessanta che il poster elencava 50-60-70 novelli preti. E' per me una prova di fede, perché lo leggo come esito sociologico: per forza, un tempo conveniva fare i preti, soprattutto nelle classi meno abbienti, e quindi i sacerdoti abbondavano. Oggi non conviene più, quindi niente preti. In compenso abbondano le vocazioni nel Terzo Mondo dove, in effetti, forse è un 'mestiere' ancora appetibile.E mi domando: Dio dov'è? Basta la sociologia a spiegare il fenomeno?
Dio sta sempre dietro la nostra libertà La libertà lo batte sempre sul traguardo, o è Lui che si fa superare, ma questo poco importa. Fatto sta che la libertà, dalle nostre parti, un tempo suggeriva: fatti prete, che hai solo da guadagnare. Oggi dice: fatti furbo, non farti prete.
3 commenti:
basta la sociologia a spiegare il fenomeno. e la probabile risposta al tuo ragionamento semplice e lineare è che la chiesa (e direi anche la vocazione) è emanazione di relazioni ed equilibri di carattere socio-economico, conl'aggiunta di una componente emotiva (condizionata a sua volta dal contesto sociale). non di altro. con tutto quel che ne consegue. "dio" è probabilmente un'altra cosa. anzi, di sicuro non è una "cosa". al contrario della chiesa. io la vedo così. a presto, umberto
Ho letto settimana scorsa sull' " Osservatore Romano" che un cospicuo numero di appartenenti alla chiesa anglicana è rientrata nella Chiesa Cattiolica,è un evento che ,anche dal pdv sociologico è molto significativo ma che no. Ha trovato molto eco.mi sembra che la chiesa sia criticata anche quando non è necessari,perchè sì la critica è legittima se motivata,se invece è aprioristicamente motivata da una logica antagonistica,allora è un mezzo di semplice propaganda,la quale notoriamente è fatta di slogan fatti per accaparrare sostenitori.
La Chiesa è un'istituzione voluta da Cristo stesso,quindi ha per così dire uno statuto unico e trascendente rispetto a qualsiasi altra chiesa che ha uno sviluppo " dal basso". Quindi da un punto di vista esclusivamente fideistico ,riprendendo l'immagine del matrimonio mistico tra Cristo e la Chiesa,posso pensare che lo Sposo non abbandonerà certo la sua Sposa in questo perido- secolo?- di difficoltà .
Ma questo ragionamenti non tengono se chi legge non condivide la logica di chi scrive.
Come hai scritto in un post di qualche giorno fa ,fate il parroco è un ministero ,un lavoro,molto gavoso.bisogna superare molti muri che la cultura laica e laicista crea nella opinione comune .
Chi è il parroco?
Un dipendente della Chiesa cattolica?un ministro di culto ?una persona che fa propaganda religiosa?una persona che non capisce niente delle questioni del "mondo laico" perchè ne vice al di fuori? Etc.
Sono queste le affermazioni più frequenti che sento anche se sottovoce,perchè siamo sempre un popolo cattolico.
Allora penso che il problema sia la delegittimazione della chiesa e dei suoi appartenenti che rende ancor più gravoso un opera destina alla salus animae.
Ma chi me lo fa fare ? Pensa il giovane seminarista
Don Abbondio non si sarebbe certo posto questo dilemma.però il personaggio manzoniano era un vile,i parroci di oggi,per forza di cose,sono uomini coraggiosi,che per Dio , vanno " in battaglia" anche per noi,per i nostri figli o nipoti.
Quindi il bicchiere è mezzo pieno,per fortuna ci sono 20 giovani che hanno consapevolmente scelto di mettersi in gioco,venti giovani che hanno dovuto superare anni di studio , critiche per la loro scelta,diffidenza, tutto per essere su quella lista.
Scusate se si sono dilungato e se i pensieri sono un po' sconnessi!
Sandro
carissimi umberto e sandro, grazie per il vostro contributo, l'argomento è vasto, complesso..con le mie poche righe ho solo voluto testimoniare i miei dubbi e la mia fede sofferta....nessuna intenzione di critica.....anche perché cadere nel banale è sin troppo facile...comunque continuo a pregare perché il mistero un poco si dipani...
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