giovedì 29 luglio 2010

Inseriamo la marcia

Alberto Contador ha vinto il suo terzo Tour de France. In passato un grave aneurisma aveva messo in forse la sua vita, e senz'altro la sua carriera sportiva. Così non è stato. Prima di lui Lance Armstrong aveva vinto sette Tour, e anche lui in gioventù ha dovuto lottare con un tumore che avrebbe potuto annientarlo. Ma stiamo a casa nostra: la storia di Fabrizio Macchi è nota ai più. Ebbene? Chi ha toccato sino alla radice la nostra fragilità ha una marcia in più di noi, non c'è niente da fare. E allora? Facciamo tesoro della loro esperienza, prendiamo coscienza una volta ancora che siamo solo in prestito su questa buccia terracquea...e inseriamo la sesta!

La tuseta dul Muntell (la bambina del Montello)

Ogni volta che scoppia un temporale potente (come stamani, e in foto si nota il fiume d'acqua che scivola lungo le scale di casa mia) ricordo mia figlia (la più piccola) che era terrorizzata dal temporale, si metteva col naso sul vetro e piangeva, chiamando la mamma. Così, guardando la sua paura, è nata la mia poesia in dialetto 'La tuseta dul Muntell', premiata anni fa al Concorso Poeta Bosino. Eccola:
In dul vent fiacc d'agost/uduur d'acqua./Dal ciel da gess/gòta a gòta e po da prèssa/al pioo./
Nèta i so pagn Varès;/canta la grundàna,/sa pìzza 'l verd,/lusentan, sota i niul, i còpp,/la tera, cota,/gusta 'l piasè d'una bevuda./
Di part dal mott da Bium da Sura/ul nègar s'è quagià;/saètt, trun e acqua cativa/cuntra 'l San Giorg.
La tusèta dul Muntell,/nasìn schiscià sul vèdar/ciama la mama/piang a la tempesta/sentèe sota duu ugin pien da paura.
L'è 'n gibilèe, adess/ul ciel sura Varès.

Scegliere

Come sa bene anche chi ha poca vita alle spalle, scegliere è arte assai difficile. In genere siamo tutti abili a scegliere di non scegliere, tenendo il piede in tante scarpe, rimandando la scelta più in là possibile. Ogni scelta è rischio, nostalgia di ciò che si lascia, paura dell'ignoto. Ringraziamo coloro che ci insegnano quest'arte, così essenziale e così trascurata (per pavidità). Ringraziamo non chi sceglie per noi, ma chi ci dà il buon esempio.
in foto: mare di felci verso l'Alpe Meriggetto