
Amo stare alla finestra e osservare il mondo. In un duplice modo. Da un lato osservo la vita per descriverla, più che per viverla. Sono un cronista nato, frequento molti ambienti ma in realtà non mi ci butto in nessuno. E anche nei rapporti umani sto alla finestra. Preferisco il rapporto protetto, che eviti l'ansia da prestazione e il confronto diretto. Non a caso sono uno che scrive lettere, che predilige le mail, facebook e tutte quelle forme di socialità che non sporcano le mani ed evitano il
vis a vis, il dialogo degli occhi. Un modo 'comodo' per non sentirsi solo, per avere un pubblico, per ipotizzare di vivere. E, osservando il successo di facebook, ho l'impressione di non essere solo a smazzarmi questa visione del mondo e delle cose.