Al di là del contenuto, riuscire a sostare sino alla fine davanti allo schermo, dove offrono Bergman, è già di per sè un successo: è la conferma che, almeno dal punto di vista psichico, sono in buona forma. Altrimenti uno non regge all'angoscia, all'ansia che il noto regista svedese di butta addosso. Probabilmente (anzi, certamente) la sua ansia...che è poi l'angoscia di tutti, anche se i più la scantonano nei 1000 modi possibili. Ingmar no: l'ha guardata negli occhi, sino all'ultimo dei suoi molti giorni.
mercoledì 26 agosto 2009
Buon segno
Al di là del contenuto, riuscire a sostare sino alla fine davanti allo schermo, dove offrono Bergman, è già di per sè un successo: è la conferma che, almeno dal punto di vista psichico, sono in buona forma. Altrimenti uno non regge all'angoscia, all'ansia che il noto regista svedese di butta addosso. Probabilmente (anzi, certamente) la sua ansia...che è poi l'angoscia di tutti, anche se i più la scantonano nei 1000 modi possibili. Ingmar no: l'ha guardata negli occhi, sino all'ultimo dei suoi molti giorni.
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