giovedì 6 marzo 2008

Felicità


"Felicità..." cantavano Romina Power e il suo consorte canterino. Una ricerca anglosassone ha di recente sentenziato: per la metà si è felici grazie a geni favorevoli, per l'altra metà dipende da fattori esterni. Per parte mia, credo che i geni non mi abbiano molto favorito, perché sono un tipo che tende un po' alla depressione. Ma credo di aver avuto fortuna circa i fattori esterni, e faccio il possibile perché tale 50 per cento resti vivace e mi aiuti a tirare sera con soddisfazione.

In foto, la felicità di alcuni miei colleghi, docenti alla 'Vidoletti', in gita a Torgnon.

Entusiasmo


Tutti noi incontriamo personaggi minori, che ci rallegrano la giornata. Soprattutto perché hanno una carattreirstica: sono degli entusiasti. Uno di questi, per me, è il mitico maestro Maurizio Capitanio. Siamo al Palù di Chiesa Val Malenco, una settimana fa. Nella foto Novario, lo sto riprendendo, perché è un mito. E' di Schilpario, ai piedi della Presolana. E' un bergamasco dal fisico granitico. Infatti, come si potrà notare, è in maglietta, e io l'ho visto a maniche corte, sopra i duemila, anche a molti gradi sotto zero. Ama alla follia lo sci nordico ma soprattutto la vita all'aria aperta. Ama far praticare sport ai ragazzi. Urla al microfono: "Più sport e meno matematica..." Non teme il freddo ("Fa comunque meno male del caldo" sostiene) e si butta nella vita, cercando di tenerne ben saldo il timone. Avercene, di maestri Maurizio!

I due tempi


Osservando questa foto, m'è venuto da pensare che l'uomo spesso volta le spalle a Dio. Il suo tempo non coincide con quello, eterno, del Padre. Poi ho pensato che quando prego sintonizzo il mio orologio con il Suo che, naturalmente, è molto più grande. Chi ha pensato di edificare i campanile sapeva bene che noi siamo distratti, e che abbiamo bisogno di richiami fissi alla trascendeza, visivi e sonori. Noi varesini, che possiamo disporre del campanile del Bernascone, settanta metri di pietra, abbiamo meno scusanti di altri: lassù la croce si vede bene, le campane annunciano...e poi c'è l'orologio, c'è il tempo, peccato, un altro secondo se n'è andato, ecco...un altro e un altro e un altro....saltellano i secondi verso la meta. E' tremendamente prezioso ogni secondo che ci è dato. Rendersene conto è una delle più grandi soddisfazioni della mia età.


Fiori sacri


Sta tornando, nel vento freddo e nel sole di questa serata di marzo, il miracolo della primavera. Fiori sacri perché sacro è il bello. La città si sta preparando a scoppiare di salute dai tanti colori. Anzi, le prime scintille già si avvertono. Si vedono. Dovremmo essere riconoscenti per il regalo di un'altra primavera. Prendiamo fiato, soffiamo sui fiori e lasciamo che i petali galleggino insieme alle farfalle. E per chi non ama la poesia, e dirà che la primavera è anche allergia da pollini, aggiungo: "Hai perfettamente ragione. Pregherò perché il tuo malanno ti condizioni il meno possibile, e ti faccia comunque dire - Primavera d'intorno brilla nell'aria...-"