in foto: la Madonna dell'Albergo Dolomiti del Collegio Rotondi, a Campestrin, in Val di Fassa.
lunedì 22 agosto 2011
Lodi
Con Marco e Luigi
Vacanze Shalom
Bianco Sciliar

Mi giunge, gradita, questa immagine che mi ha mandato Alessandro, un lettore del mio blog. Anche lui ama le dolomiti, in particolare lo Sciliar, che mi invia in versione invernale, rinfrescante, ideale per questa calura d'agosto. Allega anche una bella poesia di Montale, che vi propongo:
Cigola la carrucola nel pozzo,
l'acqua sale alla luce e vi si fonde.
Trema un ricordo nel ricolmo secchio,
nel puro cerchio un'immagine ride.
Accosto un volto a evanescenti labbri:
si deforma il passato, si fa vecchio,
appartiene ad un altro...
Ah, che già stride
la ruota, ti ridona all'altro fondo,
visione, una distanza ci divide.
da Ossi di seppia
Terza passeggiata: giro del Sasso Piatto
21.08.2011 - Terza ed ultima passeggiata: giro del Sasso Piatto. Si parte dal Passo Sella, si sale al rifugio Demetz, che si scorge alla forcella fra il Sasso Lungo (a destra) e le Cinque Dita (al centro). Si può salire lì anche in ovovia, ma Carla ed io l'abbiamo fatta a piedi. Poi si scende al rifugio Vicenza, si fa tutto il giro del Sasso Lungo (che qui non si vede) e si torno al Passo Sella. Si noti la totale assenza di nubi, un cielo terso, una giornata da incorniciare.
Rifugio Vicenza
21.08.2011 - Dal rifugio Demetz (alla forcella fra il Sasso Lungo e le Cinque Dita) si scende al rifugio Vicenza, un rifugio per me mitico. Qui ho ambientato anche un racconto, che vi ho proposto di recente nei miei racconti del mercoledì. Perché mitico? Perché nell'estate del 1972 (avevo 16 anni) qui arrivava una delle prime passeggiate della prima vacanza in Val Gardena con la comunità Shalom. Salivamo al rifugio dall'Alpe di Siusi. Don Angelo stava sempre davanti. Noi, dietro, scalpitavamo: eravamo ragazzini, si sa. Quando ormai il rifugio si vedeva in lontananza, il nostro don lasciò che si scatenasse la bagarre per la conquista del primato. Non attendevo altro. Se dicessi che certamente sono arrivato primo mentirei, perché non lo ricordo perfettamente: ma sinceramente credo di aver vinto io.
Rifugio Sasso Piatto
Si torna al Passo Sella
21.08.2011 - Termina la terza passeggiata, con il ritorno al Passo Sella, da dove eravamo partiti per il giro del Sasso Piatto. Sullo sfondo, il Gruppo Sella. Questa è una classica foto-cartolina. Per scattare una foto così non occorre essere grandi fotografi. Io sono un dilettante. Occorre una discreta macchina fotografica, ma soprattutto è necessario un grande, stupendo panorama. E le Dolomiti non tradiscono mai. E' come se queste montagne ti dicessero: 'Ma che ci vuole? Facciamo già tutto noi!'
Passo Sella
20.08.2011 - Sono le 7.30 del mattino, il sole illumina (da destra) il Sasso Lungo, le Cinque Dita e il Sasso di Levante. Il rifugio del Passo Sella è ancora in ombra, sulla destra. La prima volta che sono salito in auto su questo Passo era l'estate del 1968, avevo 12 anni, l'auto era una Fiat 600, la giornata tremenda: nuvole, pioggia, freddo. La mia famiglia (papà Mario, mamma Ines, Guido, Marco, Paolo e il sottoscritto) eravamo in vacanza, in tenda, a Canazei. Mio padre voleva farci superare i 2000 metri e allora ci portò prima al Passo Sella e poi al Passo Pordoi. Ero emozionato. Felice, nonostante il meteo da lupi. Le montagne che vedete qui allora erano coperte dalle nuvole, ma si vedevano le pareti tremende del Gruppo Sella. Certi ricordi restano impressi come incisioni rupestri.
In bici al Passo Sella
Seconda passeggiata
20.08.2011 - Seconda passeggiata, salita al Sasso Piatto, che vedete nella foto, ultima cima a sinistra. Partenza da Campitello di Fassa, in funivia sino al Col Rodella, poi passaggio dal rifugio Sandro Pertini, arrivo al rifugio Sasso Piatto, infine la lunga ascesa sino alla cima. Passeggiata lunga ma senza pericoli. Non occorrono grandi doti alpinistiche, ma un discreto allenamento. 'Con niente non si fa niente' ripeteva spesso nostro padre, quando eravamo giovani. Per arrivare là in cima, bisogna camminare.
In cima al Sasso Piatto
Le Torri del Vajolet
19.08.2011 - Il 17 agosto del 1975 (avevo 19 anni) sono salito per la prima volta al rifugio Re Alberto, ai piedi delle Torri del Vajolet. Poi altre volte ci sono stato, non potevo non tornare ai 2600 metri di questo angolo davvero suggestivo. Quel 17 agosto, scendendo proprio dal Re Alberto, ho fatto una delle cadute più clamorose della mia carriera di modesto amante della montagna. Ho rischiato davvero. Mi è andata bene. Allora capii che la montagna è severa, magari perdona una volta, due no!
La prima passeggiata
Il Passo Pordoi
22.08.2011 - Volevo sfruttare al massimo questi giorni di vacanza e allora stamani, alle 5.30, mi sono svegliato. Era ancora buio in Val di Fassa. Alle 6 ero a Canazei, in bici, pronto per il Passo Pordoi, 12 km di salita. Una meraviglia. Non c'era nessuno. Silenzio assoluto, solo il rumore dei boschi, dei prati e della roccia. Verso il settimo km un piccolo cervo mi ha tagliato la strada, qualche metro avanti a me. Dopo 62'40" (il mio record personale era e resta il 59'09" del 9 luglio 1998, ma avevo qualche anno in meno) ero al Passo, dove ho scattato la foto che vedete. Poi la lunga picchiata sino a Campestrin. Infine il ritorno a casa, dove sono stato accolto, alle 13.30, da oltre 30 gradi e da un caldo umido allucinante. Io amo Varese, ma su al Pordoi.....
Tre giorni intensi
21.08.2011 Tramonta il sole per le nostre brevi vacanze sulle Dolomiti, a cavallo fra Trentino e Alto Adige. Tre giorni intensi, tre passeggiate, tante foto, gli amici, i ricordi di quando, su queste montagne, abbiamo costruito buona parte del nostro futuro. Giornate stupende. In vita mia, mai ho trovato in montagna tre giorni senza una nuvola, un temporale pomeridiano, il freddo che obbliga a mettersi la giacca a vento anche in agosto. Abbiamo avuto una gran fortuna.
in foto: controluce sulle Cinque Dita e sul Sasso di Levante.
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