
S'arrampica l'alba del 23 gennaio sulle rocce della Cima del Campo dei Fiori. Fra poco arriveranno le nuvole e, in serata, persino la neve. Stamani, dalle 8 alle 9, ero sulla pista da fondo del Brinzio. Tre giri in completa solitudine. Per forza -direte voi- la gente lavora. E' vero, molti sì, ma non tutti; alcuni preferiscono starsene una mezz'oretta in più a letto, potendo, e anch'io (che al venerdì inizio scuola alle 10) ero tentato di star sotto, ma il richiamo della neve e del movimento è stato più forte. E ringrazio quel richiamo. Come già scritto, la prestazione sportiva mi regala l'illusione di un prolungamento di giovinezza. Ognuno ha i suoi trucchi per rallentare la corsa dell'età. Io, di questa stagione, scivolo sulla neve, e vorrei proprio finisse così, come immagino nel mio racconto GENNAIO (Una città in cornice): passare dalla sciata a Brinzio direttamente alla sciata eterna, lungo i pendii innevati di un Eden invernale, che ci regalerà -amplificate- le stesse gioie di quaggiù.
carlo.zanzi@tele2.it