Ricordo una delle prime volte che incontrai Claudio Del Frate: in Prealpina, il suo giornale. Stava seduto, meglio, stravaccato con la tastiera del computer sulle ginocchia, scrivendo con poca voglia (almeno apparente) un pezzo per la testata di via Tamagno. L'abito de La Prealpina gli andava stretto, così ha rischiato, ha mollato un lavoro sicuro per l'incertezza di una carriera tutta da inventare al Corriere della Sera. Scommessa vinta, mi pare. Ha rischiato e gli è andata bene, grazie ai suoi meriti e forse anche a un po' di fortuna, perché quella ci vuole sempre. Sia quel che sia, Claudio non credo rimpianga i tempi del suo operare al quotidiano varesino. E noi siamo felici per lui.
giovedì 18 settembre 2008
Cento volte Mauro
A zonzo
Fra le cose che amo fare, c'è anche questa: macchina fotografica a tracolla, vado a zonzo per Varese, cammino lento, cerco amici da salutare, scorci da fotografare. Così è stato ieri, a mollo in una mattina di sereno. Del resto il mercoledì è il mio giorno libero, lavorando il sabato. E così ho incontrato amici e scattato foto, come questa, immagine di una città che si sta mettendo il trucco in vista dei Mondiali. Vado a zonzo, sì, non faccio nulla di importante né di decisivo per l'umanità. Però sono felice.
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