La piccola è scivolata fuori dalla pietra e dalla disperazione, non ha pianto, ha lanciato il suo sguardo verso quel mondo cambiato, simbolo vivente -lei- della rinascita. Non posso sapere quali siano stati i suoi pensieri. So quali sono stati i miei.
sabato 16 gennaio 2010
Chi non se la prenderebbe?
Nel novero dei cinquantenni più uno
Valentina
Dato che ho parlato dei 18 anni di mia figlia Caterina, e della laurea dell'altra mia figlia Maddalena, a questo punto devo citare anche il compleanno di Valentina, la primogenita, qui ritratta durante il pranzo natalizio. Oggi compie 25 anni, un quarto di secolo! Auguri, cara Valentina, anche se questi auguri in rete non li leggerai mai. Avremo modo di vederci e di festeggiare domani. Oggi, come spesso capita, sei lontana da Varese. In apparenza siamo molti diversi, io e te; ma a pensarci bene, in verità, molto mi somigli.
Lo zio Mario

Il 16 gennaio di qualche anno fa è morto mio zio Mario, fratello di mia mamma Ines. In foto è il più piccolo, insieme ai miei nonni, al fratello Bruno e alla sorella Ines, morta in giovane età. Mia mamma Ines non era ancora nata. Questa foto, dunque, è ante 1928. Oltre agli sci di legno (vedi altra nota), di mio zio Mario ricordo tanti episodi, la sua voce, il suo sorriso, la sua generosità. Per ragioni di spazio qui dirò della sua fisarmonica e del suo organo. Amava la musica, era un entusiasta dilettante delle sette note, in gioventù aveva fatto parte dei Canterini Bosini della Famiglia Bosina. Andavamo a trovarlo a Mendrisio o alla Prella e lui ci regalava una serata diversa. Mia mamma, diplomata in pianoforte, non si permetteva certo di giudicare la qualità di quel suono. Cantavano insieme, soprattutto i bei canti in dialetto della loro gioventù.
Parco Molina
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