La prima volta che ho messo gli sci 'da fondo' risale ai miei otto, nove anni. Andavamo al Parco Molina, prato a pochi metri da casa nostra. Gli sci? Pesantissimi sci di legno di mio zio Mario, con bastoni fantozziani. Indossavamo pantaloni corti, guanti e berretto di lana. Era più la fatica di arrivare al prato, poi un paio di cadute, le mani congelate, un gran freddo e la fatica di tornare a casa. La gioia era tutta nella trepidante attesa di quella ridicola 'sciata': il resto era delusione. Poi si cresce e impariamo che è meglio attendere poco e darsi da fare, affinché la concretizzazione sia adeguata, almeno non sempre così deludente. E qualche volta ci si riesce.
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