Cara Immacolata,
benché mi sforzi (le notizie tristi amareggiano la vita e non tengono buona compagnia) non riesco a dimenticarti, anche perché da quella curva di via Virgilio ci passo quasi tutti i giorni: skiroll, bici, raramente in auto. Ieri mentre scendevo in bici e mi approssimavo alla curva disgraziata sulla sinistra, con lo spartitraffico che oggi viene contestato, ti immaginavo in auto, probabilmente felice (avevi finito di lavorare), giù in picchiata verso la città.
Poi immaginare quel momento, quell'attimo è diventato insopportabile, insostenibile. Ho una figlia della tua età, puoi capire.
Cara Immacolata, no, non ce la faccio a non pensare a te.
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