Mi è capitata fra le mani una vecchia edizione dei Canti di Castelvecchio di Giovanni Pascoli. Sfogliandola ho visto la poesia 'La cavalla storna'. Immediato il ritorno al 1963. Frequentavo la seconda elementare. Mia mamma si alzava presto la mattina, verso le sei, per dare ripetizioni a mio fratello. Ero molto volonteroso allora, molto caparbio, così avevo deciso di alzarmi anch'io a quell'ora per imparare a memoria, dal primo all'ultimo verso, questa nota poesia pascoliana. A scuola ne avevamo imparate solo alcune strofe. Troppo poco per me, alunno che avrebbe voluto essere modello. Riuscii nell'impresa e da allora presi l'abitudine -mai persa- di alzarmi presto al mattino. Ora ho deciso di imparare di nuovo a memoria 'La cavalla storna'. Avrò la stessa caparbietà di allora? Forse ce ne vorrà anche di più, avendo ora meno memoria.
in foto: cavallina della Val Loana
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