'El purtava i scarp de tenis, el parlava deperlù...' cantava molti anni fa il dottor Enzo Iannacci. Stamani, alla Kolbe, è stata la domenica della propaganda di questa rivista, nata per aiutare chi vive per la strada. "A volte la perdita improvvisa del lavoro" ha detto il rappresentante dell'associazione " butta in mezzo a una strada chi era abituato a una vita normale." E allora non posso non ripensare a quanto mi è successo qualche giorno fa. Esco da un discount e vengo avvicinato da un signore: sovrappeso, malmesso. Aveva il cattivo odore di chi non se la passa bene. "Salve, prof, non si ricorda di me?" Per farla breve: era un mio ex alunno, classe 1973: separato, una figlia affidata alla moglie, vive solo e da qualche giorno ha perso il lavoro. "Sto cercando lavoro, non trovo niente, forse andrò in Spagna" mi ha detto. E poi: "Non hai un ventello da prestarmi, così faccio due belle borsate di spesa? Poi te li restituisco, non lascio debiti. Sono messo proprio male." Testuali parole, virgolettate.
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