Non sono certo un uomo da palcoscenico. Non a caso ho scelto la scrittura. Resta solo il problema della presentazione dei libri, che va fatta. Diciamo che in oltre vent'anni di presentazioni un po' mi ci sono abituato, ma non sono certo a mio agio. C'è chi sul palcoscenico trova se stesso, io trovo solo un po' d'ansia. Ma questo non significa che non ho bisogno degli applausi di un pubblico.
TUTTI abbiamo bisogno di un pubblico: che ci guardi, che ci ascolti, che ci approvi.
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