domenica 18 dicembre 2011

Le luci della festa


GLI ESTENSI ILLUMINATI


Sono entrato casualmente, nel buio, ai Giardini Estensi. Passavo da via Sacco per altri motivi, giunto al portone del parco più bello di Varese sono stato attratto da un grande chiarore nella zona della fontana. Mi sono ricordato che erano state accese nuove, natalizie luminarie. Sono entrato. Eravamo in tre: io, la notte e le luci. Risucchiato da quella sorgente mi sono incamminato verso la fontana, lentamente, bevendo insieme all’aria una gioia diffusa. Alla fontana sono rimasto incantato davanti ai tre alberi illuminati riflessi nell’acqua, che pareva piuttosto uno specchio nero dentro il quale avevano stampato i tre abeti luminescenti. Da saggio esteta, da esperto di vita, so che le immagini migliori sono impreviste, quindi ho sempre con me la Nikon: ho scattato lì alcune foto. Poi mi sono girato verso il grande Palazzo e sono rimasto ammaliato. Già avevo notato le aiuole illuminate ma riviste ora, degradanti verso le luci della nobile dimora, facevano un effetto magia. La bellezza di quella visione ha fatto sì che estraessi la macchina fotografica senza nemmeno accorgermene. Ho scattato altre foto, e mente le scattavo e le rivedevo e guardavo verso il fondo del giardino mi domandavo da dove provenisse tutto quel mio stupore, il piacere che provavo, al centro di quel luminoso silenzio, di quella notte di pece intarsiata da gemme di vari colori. Non trovando uno solo ma tanti motivi, mi sono chiesto se fosse davvero necessario ricercare un perché al piacere. Davvero più produttivo e rilassante goderselo tutto quel piacere, respirare il benessere in fondo ai polmoni e sin fra i capelli, senza troppe domande. Sono allora rimasto in contemplazione per qualche attimo prima di raggiungere l’uscita, trovando sì altre luci in via Sacco: ma quanto rumorose e dozzinali.

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