domenica 25 dicembre 2011
Gesù Bambino
Nel 1988 ho scritto questa semplice poesia, invidioso per la gioia che si legge negli occhi dei bimbi (in quel caso della mia prima bambina) di fronte alla magia dei regali di Gesù Bambino, di fronte alla possibilità concreta di Gesù Bambino. Che questa magia si rinnovi, per tutti coloro che amo.
Dov'è scappato il bel Gesù Bambino
dei nostri sogni, della notte insonne
sofferta nell'oscuro a immaginare,
pronta ad ogni fruscio, desta alla luce?
Dove abbiamo smarrito tanta attesa,
il credere ai miracoli di allora,
alle promesse magiche dei cari,
alle forme impossibili del buio?
E dov'è quel sorriso a viso pieno,
quell'abbracciare il sogno fatto gioco,
realtà svegliata agli entusiasmi nostri
fra tanta ingenue, semplice fiducia?
Anzitempo ci siam svegliati quella notte,
inetti all'ansia di sperata attesa.
Ringrazio il tuo miracolo, piccina.
Davvero ci crederai, giunta mattina.
in foto: il presepe di casa mia
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