LAGO MAGGIORE: STUPENDO E MALIGNO
L’estate sta finendo. Se c’è un bilancio negativo, pensando al turismo nella nostra terra dei laghi, è quello relativo ai morti per annegamento. Anche in questo 2011 non è mancato chi ha concluso tragicamente la propria vita nell’acqua. Il lago Maggiore si è confermato bacino tanto ammaliante quanto maligno. Le sue acque invitano alla nuotata, ma sia la profondità che la temperatura dell’acqua possono essere fatali. Lo so per esperienza, nel senso che pur con il dovuto allenamento, e dotato di muta da triathlon, ho constatato che l’acqua del Verbano è fredda anche a luglio e ad agosto, e che onde in apparenza risibili possono dare molto fastidio. Il dolce lago di Chiara e di Sereni, che quest’estate ho attraversato per la prima volta sopra una barca a vela, non perdona chi lo affronta da dilettante. Solo un paio di volte (ed ero ottimamente allenato) ho deciso di affrontare una nuotata di una certa distanza nel lago Maggiore. Della prima ho un ottimo ricordo, quando con l’amico Giovanni Montini (l’ironman di Barasso) ho costeggiato il tratto da Reno di Leggiuno all’eremo di Santa Caterina del Sasso; svoltato il promontorio, con basse onde che cozzavano contro la roccia, mi è apparso il monastero come un miraggio. Bellissimo. Non positivo è invece il ricordo di quando ho tentato la traversata Stresa-Reno, oltre 3 chilometri. ‘Se la porto a termine’ mi dicevo ‘potranno chiamarmi lo squalo del Verbano’. E invece mi sono ritrovato, goffa tinca dalla nuotata impacciata, a metà lago in preda ad una crisi di panico, che può cogliere anche nuotatori provetti (si pensi alla Pellegrini) e che non perdona, in caso di mancata assistenza. Nel mio caso l’assistenza era ottima e sono stato rimorchiato in barca, ma è stato un insegnamento che non dimenticherò mai più.
La Provincia di Varese domenica 21 agosto 2011
in foto: controluce al Sasso del Ferro e ai Pizzoni di Laveno
Nessun commento:
Posta un commento