Non ho una stagione preferita. Ogni stagione ha il bello e il brutto. Come la vita. Dell'estate amo la luce e il cielo. Così in estate, prima di cena, verso le sette e mezza, o dopo, verso le nove e anche più in là, scendo a fare quattro passi in Villa Toeplitz. A quell'ora non c'è nessuno, ho la Villa tutta per me, come fossi un ricco possidente. Faccio un giretto e poi mi siedo su una panchina che domina il parco. Silenzio, solo il rumore della fontana, qualche voce di bimbo che strilla, che piange, che ride. Le carezze del vento, a volte, quando c'è. E allora alzo lo sguardo e vedo la bella fetta di cielo che posso vedere da lì. Respiri profondi. E' come se volassi.
Ho bisogno di tutto quel cielo.
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