Ieri pomeriggio, seguendo la prima tappa pirenaica del Tour de France, ammirando la progressione del nostro Ivan Basso, facevo questa considerazione: sono un privilegiato, capisco quasi totalmente la fatica che stanno facendo questi atleti. Amo la salita in bici, ho provato (quando volevo soffrire maggiormente) cosa significhi affrontare chilometri e chilometri di salita..certo, non alla velocità e con la tensione di un ciclista professionista, ma posso immaginare senza troppa approssimazione il loro stato d'animo. E' una fatica inenarrabile, assoluta, somma. E verrebbe da dire: chi è in grado di sopportare una simile prova, nella vita sarà sempre un vincente, sarà sempre in grado di rialzarsi. Purtroppo non è così: Ivan il terribile, campione di Cassano Magnago, re del Cuvignone (dopo Alfredo Binda, naturalmente), ha dimostrato che è possibile rialzarsi; altri campioni no.
in foto: Ivan Basso vince il Giro d'Italia 2010
Nessun commento:
Posta un commento