A volte, soprattutto al mattino, i tristi pensieri, le leopardiane considerazioni sull'inutilità di tutto questo nostro 'lottare' mi si attaccano addosso come una ragnatela che non si riesce a spolverare via. Allora ogni mezzo è buono per ritrovare il gusto dolce della vita. Ogni stratagemma. Ciascuno ha i suoi metodi. Io ne ho diversi. Uno è quello del naufrago. Nessuno più di un naufrago che ha lottato ore e magari giorni con le onde e infine arriva sulla spiaggia di un'isola, nessuno più di lui può apprezzare il valore della vita. E baciando la sabbia, e respirando fuori dall'acqua, e mettendosi supino a guardare il cielo con una superficie stabile sotto la schiena gusta l'immenso piacere di stare al mondo. Ebbene, immaginatevi naufraghi. Nessuno, in quella situazione, direbbe: 'Ah, la vita non ha senso, inutile dannarsi l'anima!' Mettetevi nei panni laceri e zuppi di un naufrago che si è salvato: vi salverete anche voi.
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