Da almeno una decina d'anni, in estate, si rinnovano i miei incontri con lo scrittore Guido Morselli. Lo saluto e prego per lui ogni volta che scendo in bici, a 60 all'ora circa, dal Sasso di Gavirate e passo davanti alla piccola chiesa di Santa Trinità (foto). E così al ritorno, quando ripasso da lì, molto più adagio, in salita (15 all'ora), nel caldo di luglio e agosto. Lo saluto, ripenso al suo talento, alla sua gloria postuma (a che serve?), al suo gesto estremo di libertà, di riappropriazione della 'vita' attraverso la morte. Un gesto che non oso giudicare né condannare. L'infelicità è degna di rispetto.
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