Ieri sera ho assistito alla presentazione del libro di don Giussani, 'Il senso religioso', da parte di don Carron, il suo successore alla guida del movimento di Comunione e Liberazione. Al Cinema Vela, fra centinaia di ciellini io, non ciellino, mi sono sentito quasi in famiglia, perché le parole della religione mi appartengono, mi costituiscono. Il senso religioso non mi è affatto estraneo: Dio e la sua presenza sono molto più di una parola recitata per abitudine. Dio è la più insistente domanda della mia vita, non proprio ai primi passi. Ma la fede in Cristo è un'altra cosa. Quell'incontro decisivo, che pensavo di aver fatto, a poco a poco si è rivelato illusorio. E la mia non testimonianza cristiana sta lì a dimostrarlo. Ma non mi rattristo. Perché sto camminando. Perché ho speranza nell'uomo e nella vita. Perché prego. E perché guardo le stelle con sufficiente stupore.
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