C'è una sola strada che conduce alla felicità, almeno a quella felicità parziale, zoppa, monca, limitata e traballante che ci è data in sorte: sposare una causa. Solo questo matrimonio permette di dimenticarci di noi stessi, perché siamo noi i nostri nemici. Francesco Alberoni, ieri, sul Corriere, parlava di capacità di liberare la mente dalle ossessioni, io preferisco fare un riferimento evangelico: "Chi vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua." Dimenticarsi di se stessi, seguire un ideale, e in quanto alla croce, almeno che non sia quotidiana. Una tantum è già fin che mai.
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