Durante la giornata vivo taluni ricorrenti attimi nei quali mi sento in pace con me stesso. Tale pace non è certo frutto del sentirsi a posto con la coscienza, appagati, soddisfatti, creditori più che debitori. No, credo che nessuno possa sentirsi tale. E' una pace frutto di un livello sopportabile, nella norma, comprensibile, accettabile di compromessi, silenzi, piccole bugie, prudenze, pavidità, mediocrità. E' la pace che genera da una considerazione: servi inutili sumus. Da tale pace nascono rimpianti (che hanno a che vedere con la nostalgia) più che rimorsi (che attengono alla disperazione).
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