Piazza Canonichetta trasformata per qualche ora in una grande falegnameria. Un inebriante profumo di legno ha mutato questo pomeriggio i soliti odori del centro città. Tanti ragazzi, in abiti d'epoca, hanno animato il Presepe vivente, dieci anni di Presepi, cioè di lavoro, materiali, idee, animali sull'aia ai piedi del campanile del Bernascone, un lavoro di mesi, dispendioso anche in termini economici. Perché tutto ciò? Da dove genera tanta energia? Me lo chiedevo scattando foto e ammirando la scena. Loro, la gente di Comunione e Liberazione, gli autori del Presepe, lo fanno per se stessi, per i loro figli e nipoti, e lo mostrano ai varesini. Si mostrano con l'abito della fede, col vestito della festa.
1 commento:
E' questo il problema: si mostrano. Il vero cristiano non si mostra, non si mostra mai. Solo l'effetto delle sue opere si manifesta nel mondo. Lui, il cristiano, è sempre dietro le quinte. Le fotografie, gli articoli celebrativi, gli applausi... tutte cose che con Cristo non c'entrano nulla. Dovrebbero capirlo i Ciellini, e capire anche che il successo di reddito non è prova di predilezione da parte divina, così come non è per nulla cristiano favorire i propri "confratelli" a discapito di tutti gli altri, che magari sono buone e valide persone.
So che lei non c'entra nulla con costoro, naturalmente. Un sincero augurio di vero, sentito e felice Natale!
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