Ho rivisto nell'armadio il mio diploma universitario ISEF arrotolato in pergamena e m'è venuta voglia di esporlo in casa, sotto picoglass. Proprio ora, che non mi mancano tantissimi anni alla pensione. Insieme pensavo al fatto che tale diploma mi abilita al titolo di prof, che mi ha accompagnato sino al 1989 quando, avendo intrapreso anche la carriera di giornalista pubblicista, molti hanno cominciato a darmi del dottore. Del tutto immeritatamente. In principio dicevo: "Non sono laureato, non chiamatemi dottor Zanzi." Poi ho lasciato perdere. Da noi, nella terra dei cachi (come canta Elio - vedi foto), il dott non lo si nega a nessuno. Ma la mia considerazione è anche un'altra: puoi essere il miglior prof di educazione fisica d'Italia, ma sarai sempre e solo un prof di 'ginnastica'. Puoi essere il più normale dei giornalisti pubblicisti, ma basta che pubblichi da qualche parte e sei subito dottore. Non c'è giustizia. I giornalisti contano, i prof scontano, ma quali siano i loro peccati, non si sa.
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