Fra i nostri tanti bisogni, ne sottolineo due. Il primo: abbiamo bisogno di manualità, di usare le mani per fare qualcosa, aggiustare, creare un oggetto che si veda e si tocchi. A volte ci basta riattaccare un bottone per essere felici. Orgogliosi. Ma abbiamo anche bisogno di comunicare idee, di 'regalare' i nostri pensieri immateriali, di raccogliere consensi ideologici, di interessare, di sorprendere. Ecco perché il libro fa alla bisogna: pensieri che si toccano, idee che si materializzano in carta e inchiostro. Il libro è un oggetto e molto più di un oggetto. E anche per questo molti vogliono fare gli scrittori, meglio, vorrebbero pubblicare un libro. Anche a pagamento.
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