La malattia, la sofferenza annullano completamente l'ottimismo. Il passato risulta insignificante, il futuro una pesante minaccia, uno spazio incolmabile, una pretesa di vita per noi impossibile. Eppure, a ben pensarci, per la maggior parte di noi sono di gran lunga superiori i momenti di felicità rispetto a quelli di infelicità. Normalmente stiamo bene: poi arriva anche la malattia, ma è un'eccezione. Io non concordo con Dante. Nel 5° canto dell'Inferno, il poeta mette sulla bocca di Francesca da Rimini la frase: '...Nessun maggior dolore, che ricordarsi del tempo felice nella miseria....' Niente affatto. E' proprio il tempo felice a darci la forza necessaria per superare la 'miseria'. E' il bello passato che ci trascina verso il bello che verrà.
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