Ieri, a Villa Recalcati (vediamo Bambi Lazzati e Francesca Brianza) è stata svelata la terna degli scrittori finalisti al Premio Chiara 2009. Da anni faccio parte della Giuria letteraria, che sceglie appunto la terna. Ovvio che noi giurati non abbiamo letto, dalla prima all'ultima pagina, tutti i libri (circa 90) arrivati al Premio. Dovremmo far questo di professione, mentre siamo liberi volontari della cultura. E poi, bastano poche righe per saggiare la qualità della scrittura, soprattutto quando si legge da anni. La terna è buona, i racconti (tutti i racconti in concorso) sono sempre troppo tristi. Non c'è speranza. Non c'è aria. Non si respira, nella narrativa breve italiana. Si soffoca.
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