Ho 53 anni ormai (e ohimè). Ne ho viste tante, compreso l'ultimo terremoto. A questo punto, o non credo più in Dio o, se ancora ci credo (come nel mio caso) devo averLo perdonato. Per questo non mi scandalizzo più. Perdonare Dio è anche abbastanza facile, quando non sei colpito in prima persona. Quando il pugno ti arriva in faccia, tutto si complica. Riesco a perdonarLo perché mi sono convinto che Lui non c'entri. Un Padre buono non PUO' fare del male ai suoi figli. Lo vedo non nella terra che trema ma nei volontari che soccorrono, nella pazienza di chi, colpito, tramortito, reagisce. Lo vedo nella Pasqua di resurrezione. Ma c'è un pericolo, denunciato anche da Bergman nell'ultimo film che ho visto, UN'ESTATE D'AMORE. Per difenderci dal soffrire erigiamo difese che sì, ci difendono, ma insieme ci isolano, ci rendono insensibili al dolore altrui. Ci fanno smarrire la pietas cristiana.
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