Torno ad Andrea, Jacopo e Dean. A Dean auguro il paradiso, ai suoi due amici-nemici una sopravvivenza su questa terra degna di un pentimento, di una risalita, di una rinascita. Fra le varie cose che ho letto sulla triste vicenda varesina, c'è chi scrive: nessuno si senta assolto, siamo tutti responsabili, genitori, educatori...è anche colpa nostra. E sia, ma torna in continuazione la frase di Dante: 'Libertà vò cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta....' E' o non è, la libertà, il nostro dono più grande? Parrebbe di sì, e la nostra società la sbandiera, la reclamizza, se la pone come obiettivo. Se Dio per primo ci ha creati liberi e ne sopporta le conseguenze, che lo si ammetta: la libertà ha questo prezzo. Io sono libero di ammazzare; io sono libero di ammazzarmi. E lo sono anche se ho ricevuto ottima educazione, modelli positivi, una buona famiglia, studi appropriati eccetera eccetera. Chi è genitore lo sa: stessa educazione, risultati differenti. Chi è professore lo sa: stessi insegnamenti, risultati differenti.
Diciamocela tutta: forse avremmo preferito che Dio ci regalasse meno libertà.
ps che senso ha la foto dell'esultanza per la salita in seria A1 della Cimberio? Rende a mio avviso l'idea della nostra società, che a volte impazzisce di gioia o di dolore.
Nessun commento:
Posta un commento