I soci Panathlon sanno bene cosa intendo per 'mitiche cene' offerte dal carissimo Luigi Orrigoni (che qui ricordo con affetto) alla 'Madonnina' di Cantello (asparagi) o da 'Venanzio' (bottaggio o cazzora, polenta...). E che dire delle pantagrueliche portate dell'estiva serata dai Silini a Solbiate? Ebbene, non più in vigore quelle, oggi faccio cronaca di una cena per un ristretto gruppo di soci Panathlon (ed ex soci, come il sottoscritto) che non fa rimpiangere ciò che oggi manca. E' la cena Capretti, offerta con grande amicizia e ospitalità da Giambattista Capretti (pugile di fama internazionale, e oggi uomo tuttofare) e dalla carissima consorte. Una cena che va in scena una volta all'anno, ma che lascia il buon sapore per molti mesi; e quando tale bel ricordo si affievolisce, ecco un nuovo invito. Ridacchia il fuoco nel camino e sorridiamo tutti noi, zigzagando fra cacciagioni ed antipasti, bevendo ottimi vini, mirto sardo e grappa, alla faccia del test del palloncino.
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