Primo venerdì di quaresima. Magro e digiuno. Io sto decisamente col profeta Isaia. Lui non pubblicizza il digiuno fatto di rinuncia a cibi e bevande, di cenere in testa e di cilicio ai fianchi; per lui il digiuno vero è dar da mangiare agli affamati, vestire chi vedi nudo eccetera. Opere di carità, insomma. E io ci aggiungo la preghiera. Per me rinunciare al cibo è inutile, non ti pone nelle condizioni migliori per essere disponibile verso il fratello, ti innervosisce o, al più, è lo spunto per diete dimagranti. Nessuno è così magro da non sentire il bisogno di perdere qualche chilo. Non dico che sia facile seguire le dritte del profeta Isaia. Anzi, è assai più difficile che rinunciare al caffè o a un piatto di spaghetti. Credo però che sia più giusto e più vero.
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