Un tempo sarebbe stato diverso. Avrei affidato ad altri (ad esempio alla Chiesa cattolica) i miei dubbi. Mi sarei fidato delle convinzioni altrui, fatte mie per empatia comunitaria. E avrei a tal punto azzerato le mie perplessità, sino a diventare 'missionario' di un credo. Meglio allora o adesso? Più umile allora? Non lo so. So solo che non posso zittire ciò che provo (è la voce della cosiddetta coscienza?), non posso fingere, e quindi sulla sorte di Eluana non so che dire.
Per lei ho umana compassione e prego. Capisco benissimo il padre, che ripete: "Mia figlia è morta 17 anni fa." Lo capisco e vorrei abbracciarlo, perché il peggio che può capitare a un genitore è la morte di un figlio.
La vita è complessa. A volte è inestricabile, un nodo che non si riesce a sciogliere. Poiché i dubbi non legiferano, non scrivono decreti e non risolvono i problemi, capisco il dramma di chi deve prendere posizione.
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